Quando al cinema uscì Rocky IV ero poco più di un bambino, c’erano ancora la falce e il martello, la guerra fredda, e due Germanie, divise dal muro di Berlino, ma l’era Gorbachev già albeggiava e la promessa di un Mondo di fratellanza e di pace spopolava tra sceneggiatori, cantautori, poeti, scrittori e politici. “Perché se io posso cambiare, e voi potete cambiare, tutti possono cambiare!!”. Da allora molti Capi di Stato si sono alternati alla guida delle Potenze Mondiali ed innumerevoli dichiarazioni pregne di commovente speranza sono scorse sugli schermi dei telegiornali ma, al di là delle poltrone, poco è cambiato sullo scacchiere geopolitico. Il Potere si basa ancora sul Conflitto; senza di esso cessa la paura rappresentata dall’altro ed il Potere inevitabilmente si indebolisce. Il Potere ha bisogno di nemici terrificanti, di storie semplici per persone semplici, poco importa se trasposte in sceneggiature scadenti, a patto che siano sempre condite da ipnotici effetti speciali pirotecnici.