Testa di un Cristo

Questa statua cimiteriale che ritrae la testa di un Cristo esanime, deturpata da escrementi di uccello, fa parte di una serie di foto attraverso cui l’autore cerca di elaborare un lutto. Testimonia il senso di impotenza di fronte ad una morte prematura di un proprio caro che si rifiuta di accettare come ineluttabile. Per la religione Cristiana, entro la quale il fotografo è nato e cresciuto, la morte è spesso considerata come un evento imperscrutabile, le cui ragioni appartengono ad un disegno superiore che non ci è dato conoscere. Tuttavia, la morte non è mai sentita come giusta dai cari del defunto, e questo stride con il pilastro religioso rappresentato dal concetto di “Giustizia Divina”, che, paradossalmente, rischia di rendere più difficile accettare la perdita, rispetto a chi non crede. Per l’ateo, semplicemente, la vita e la morte accadono per cause terrene, spesso determinate esclusivamente dal caso. Così, un tornado spazza via la nostra casa, un fulmine si schianta sulla nostra auto, un uccello defeca proprio sulla nostra testa, un cuore smette di battere per sempre. Su uno sfondo nero come le tenebre, le ombre soffici, posate dalla dolce luce della sera, accarezzano pietose la giovinezza del volto raffigurato in questa statua: una bellezza che la pietra vorrebbe rendere eterna, ma che la merda d’uccello rende quanto mai effimera ed inesorabilmente caduca.