Farmaci belli, ma brutti.

Ecco una preview di finte pubblicità di farmaci, parte di una serie “in progess”. Da un lato, si tratta di una lettura in chiave ironica del Marketing Farmaceutico: del modo di rappresentare il farmaco come “prodotto”, attraverso nomi, loghi, packaging, rassicuranti, e slogan che promettono miracolosi risultati istantanei anche se orribili. Dall’altro lato, questi farmaci “belli ma brutti”, rappresentano una critica satirica alla bulimia di rimedi farmaceutici di cui le persone sembrano soffrire oggigiorno, e che si è ulteriormente aggravata con la Pandemia. Oggi si cerca un rimedio rapido per tutto: t’è venuta un po’ di febbre, ma hai la cena di lavoro a cui non puoi proprio mancare? Pigliati questo. Naso chiuso, proprio stasera che vai al cinema con la tipa nuova? Pigliati quello. Mal di schiena, proprio per il pranzo di Natale con i nipotini?! Pigliati quest’altro! E via dicendo. Spingendo provocatoriamente il Concept all’estremo, abbiamo pensato a dei “rimedi” contro cose che non sono affatto delle patologie o dei disturbi fastidiosi, tutt’altro.